Una donna chiamata Capraia


Il questa pagina vorremmo condividere emozioni e sensazione che l'Isola ci regala... ogni giorno.....

Lettera a Capraia.... 

"Per me l'isola è sempre stata, sin da quando ho coscienza di me, il posto dove tornare, la "residenza" della mia anima, la libertà del corpo e della mente di avvicinarsi all'armonia che troppe volte la nostra vita perde nelle miserie quotidiane. AMORE. Si non posso che definirlo così il sentimento che mi lega a questa terra, un Amore che contiene tutto: la tenerezza, la gelosia, il possesso, la sensualità, la complicità, l'amicizia, l'attaccamento, la confidenza. E come tutti gli amori anche le liti, le incomprensioni e i distacchi.

Da bambino significava la libertà di potermi avventurare da solo in un mondo pieno di cose nuove e sconosciute, sopra e sotto il mare.

Da adolescente la scoperta dei sentimenti e delle amicizie che segnano e che ancora resistono nonostante gli anni e le distanze, alchimie così prepotenti e sconosciute per chi le prova per la prima volta.

Da adulto la completezza della consapevolezza del compimento di questo Amore, direi la maturazione, il completamento del percorso. La scoperta, la passione, il consolidamento di un sentimento che si rafforza e vivifica giorno dopo giorno.

I luoghi. Ogni luogo di questa isola mi porta alla mente un ricordo, una situazione..[...].

Capraia è donna e per questo è più facile faccia innamorare perdutamente i maschi, spesso ho conosciuto uomini travolti da questo magnetismo primordiale che l'isola emana, meno frequentemente nelle donne. Un fatto è certo, dal momento che ti prende il cuore non riesci più a farne a meno, la desideri in ogni momento e in ogni stagione è sempre bella , non riesci più a immaginarti senza il punto di riferimento che ormai significa per te. Un faro lucente a illuminarti la via della vita [...].

E' la sera come l'albore, da il  meglio. Il Poeta diceva "l'ora che volge al desio dei naviganti intenerisce il core", chi di noi non ha provato questa tenerezza vedendo tuffare il sole a ponente e poi rientrando piano piano sentirsi avvolto dal profumo della macchia che ti assale dal vado della Mortola, quel profumo caldo della terra che cede il calore e con esso le sue essenze più odorose [...].

A casa poi la sera sulla terrazza a guardare il castello e le stelle che si accendono una dopo l'altra, poi le luci delle lampare che quando si fanno sotto costa si sente il rombo del generatore, le luci dell'Elba e di nuovo il profumo della macchia esaltato dalla rugiada, se la pace assomiglia a questo è cosi che vorrei chiudere gli occhi concludendo la mia vita terrena e restando per l'eternità in questo luogo.

Vi lascio sperando di aver dato voce a sensazioni che molti avranno sentito anche proprie. Una sola preghiera a tutti voi che avete avuto la pazienza di seguirmi fino a qui: amatela e rispettatela come fosse vostra madre. Ci chiede solo quello."

Iacopo Bardi